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Brancaleone e Brancaleone Vetus: la Calabria jonica che non ti aspetti

Itinerario storico e paesaggistico alla scoperta della Costa dei Gelsomini

Brancaleone e Brancaleone Vetus, Costa dei Gelsomini

La Calabria nasconde perle su tutto il suo territorio, quelle più note e quelle meno conosciute. Ci troviamo in una di queste, nella parte più remota della regione, all’estremo sud, sul versante jonico, in provincia di Reggio Calabria. Qui si colloca Brancaleone, una delle più belle e vivaci località balneari di tutto il litorale, si trova a circa 60 km da Reggio Calabria e a 30 km da Locri e si estende per un tratto di oltre 10 km, da Capo Spartivento a Marinella di Bruzzano.

Conosciuta anche come la Città dei gelsomini fino a qualche decennio fa, denominazione poi estesa agli altri centri vicini, oggi costituiscono la cosiddetta Costa Dei Gelsomini.

Il suo mare è incredibilmente limpido e azzurro, orlato da una pulitissima spiaggia fine e dorata, idonea alle cure elioterapiche e alle sabbiature. Il tutto è reso ancora più prezioso da un clima veramente eccezionale, che ogni anno attira migliaia di turisti, proveniente da tutta l'Italia e anche dall'estero. La cittadina si presenta molto vivace ed è dotata di moderni ritrovi, strutture alberghiere, campi sportivi, impianti balneari. Vi sono, poi, numerose altre attrattive turistiche di carattere storico, artistico e archeologico, nonché parecchie possibilità di escursioni.

Il centro è Brancaleone Marina,

oggi denominata anche la Città delle tartarughe.

Ed è qui che si trova la specie "Caretta Caretta", la tartaruga di Brancaleone. Sulle sue spiagge, infatti, tra Palizzi e Bruzzano Zeffirio, c’è il più importante sito nazionale di nidificazione di questa specie. I nidi vengono localizzati da giugno a ottobre e assistere alla schiusa delle uova è davvero emozionante, il tutto monitorato dal Centro Recupero Tartarughe Marine, che si occupa del soccorso, cura e riabilitazione delle tartarughe. Il centro porta avanti progetti di sensibilizzazione anche attraverso visite guidate informative e di educazione ambientale per grandi e piccoli.

Una curiosità: a Brancaleone, Cesare Pavese, il celebre scrittore del ‘900, scontò il suo esilio tra 1935 e il 1936 guardando dalla finestra di una stanzetta vicino ai binari della ferrovia, su Corso Umberto I da dove si vede il mare di Brancaleone. Amò questa terra e la sua stanza, situata al piano terra conserva ancora oggi gli arredi originali, tanto da attirare l’attenzione e la curiosità dei visitatori che ogni anno vengono a rendere omaggio allo scrittore. Pavese affermò che la discendenza dai greci era evidente nel tatto e nella cortesia di ogni persona che lì ci viveva.

Da visitare vi è anche il sensazionale Parco Archeologico Urbano della Calabria Jonica al cui interno troviamo Brancaleone Vetus, situato su un Promontorio d’Arenaria (a 311 metri) alle spalle della cittadina costiera di Brancaleone.

Conosciuto anche come Brancaleone Superiore, tappa fondamentale della Costa dei Gelsomini, è un luogo dove lo sguardo si perde all’orizzonte, lì dove si incontrano il cielo ed il mare, andiamo a conoscere la sua cittadina.

Le sue origini lo fanno risalire al VI-VII sec. d.C, grazie ai trasferimenti dei monaci greco-bizantini in fuga dall'oriente. Un esempio di architettura Basiliana che sovrasta ed ha una visuale completa su una delle zone costiere più ricche e selvagge d'Italia.

Si tratta di un borgo abbandonato, un paese fantasma, che conserva con sé il cuore e l'anima di coloro che hanno vissuto, lavorato e sognato, vivendo nelle sue mura. Ascoltando attentamente nel suo silenzio si può udire la vita che un tempo popolava questo bellissimo luogo, i suoi muri vi parleranno, silenzio rotto solo dal frinire delle cicale tipico delle calde giornate estive, regalando un'esperienza sensoriale indimenticabile.

Quando si giunge a Brancaleone percorrendo la strada che vi conduce in centro, lo sguardo e l'attenzione saranno attratte ed orientate verso la collina, dove in alto come una dama si intravede la bellezza della chiesa dedicata a Maria Santissima Annunziata. La chiesa appare agli occhi del visitatore come una grande cattedrale, che si staglia in mezzo al paesaggio ed il contesto rurale dell’antico abitato, è proprio lei che vi dà il benvenuto. Arrivati alla piazzetta, lo sguardo adesso sarà rivolto verso il Borgo, che con il suo gioco di luce e colori vi avvolge nella sua magia. La sensazione di benessere e pace fa da padrona.

La struttura originaria del borgo è articolata in due nuclei, il primo è disposto in prossimità del sito della chiesa Matrice dell’Annunziata a ridosso della rupe su cui sorgeva il castello (sec XV). Il castello ospitò per molti secoli i Ruffo (1364-1515) successivamente vi fu il dominio degli Ayerbo d'Aragona a Staiti, mentre nel 1674 il feudo passò ai Carafa che rimasero fino al 1806. Il secondo nucleo, nato quando il castello aveva perso la sua funzione difensiva è disposto più a sud nei pressi della chiesa Arcipretale dell'Annunziata (costruita negli anni 30) all'interno della quale si possono ammirare i resti di un prezioso altare in marmi policromi risalente al 500.

Chiamata anticamente “Sperlinga o Sperlonga” dal latino Spelonca e dal greco Spelungx che significa “caverna o spelonca” appunto in questa area sono state rinvenute numerose grotte. All’interno delle quali sotto l'incalzare della persecuzione Musulmana, legate al vasto movimento monastico che si verificò in Calabria a partire dal VI e VII sec. d.C con l'arrivo dei religiosi provenienti dall’oriente (Siria, Cappadocia, Grecia). I monaci Greco-Bizantini, scelsero di condurre la loro solitaria esistenza, trasformandole in celle monastiche e in chiese-grotte.

Diversi sono gli scorci interessanti che regala Brancaleone Vetus. All'ingresso del borgo una parete di roccia mette in risalto le Torbiditi. Si tratta di sedimenti di materiali originatisi milioni di anni fa per effetto di frane sottomarine, alberi di fico abbracciano i resti delle vecchie abitazioni proteggendole da possibili crolli. Salendo e percorrendo pian piano i vicoli del Borgo, si rimane affascinati da uno dei punti di maggior interesse che è la Piazza Vittorio Emanuele, fondata direttamente sulla roccia calcarea. Nella sua pavimentazione sono visibili diversi fori di silos, impiegate inizialmente per la conservazione di liquidi. C'è qualcosa di veramente speciale che vi accompagna nella passeggiata e scoperta del borgo, le rovine mostrano tutta la loro bellezza e forza nel continuare a resistere, rendendo la visita piena di fascino e mistero. Una esperienza da vivere, il vento delicato vi accompagnerà, l'essenza dei profumi nell’aria, un'esperienza sensoriale unica. In cima troverete Chiesa Protopapale dell'Annunziata punto panoramico che rapisce per la sua bellezza sulla vallata. Il sito della chiesa è situato al centro del paese vecchio, all'interno dell'area vi sono delle tombe cripta.

Percorrendo i vicoli del borgo, una di esse vi conduce verso la grotta più importante è unica del suo genere in Europa, la grotta chiesa chiamata dell’albero della vita, vi assicuro una volta che vi troverete dinnanzi a tanta meraviglia rimarrete senza parole. L'energia positiva, la pace, serenità, il silenzio del luogo, vi accompagneranno per molto tempo.  La chiesa grotta rappresenta il cuore pulsante del culto Bizantino nell'area di Brancaleone. Caratteristica strutturale di ipogea circolare con pilastro centrale essa presenta al suo interno dei graffiti di Matrice Armena, contraddistinti da una croce astile con un pavone stilizzato ai piedi della stessa nell'atto di riverenza verso il sacro simbolo. Essenzialmente la grotta, è molto affine alle grotte chiese dell’Anatolia, dell'Armenia e della Cappadocia. Tra le molte grotte nell’area di Brancaleone Vetus quella che spicca è sicuramente quella della Madonna del Riposo, dove al suo interno sono visibili ancora dei resti di affreschi risalenti al 1600, con rimaneggiamenti settecenteschi. Il sito dei silos-granai, si trovano all'interno del nucleo urbano del borgo, conosciute con il nome di Piazza del Ponte Vittorio Emanuele. Dagli scavi effettuati dagli archeologi sono immerse 28 silos, ognuno di loro collegato con l’altro.

Brancaleone Vetus il tempo si è fermato, lassù, dove il vostro sguardo sarà rivolto verso lo Ionio sarete catturati e avvolti nella sua magia. I suoi vicoli, le sue casupole di pietra ricoperti dalla vegetazione, e i suoi impareggiabili tramonti sullo Ionio, renderanno la vostra esperienza e visita indimenticabile.

Il Parco Archeologico Urbano conquista il suo visitatore dal primo istante.

Tutto il territorio, offre numerosi percorsi naturalistici come Rocca degli Armeni o Rocca Armenia sita nel territorio di Bruzzano Zeffirio (RC), dove poter ammirare uno dei pochi castelli del territorio pre-Aspromontano della Calabria Ionica ricavati nella roccia.

Ferruzzano Superiore, uno dei borghi più interessanti del territorio, dove la natura ci ha regalato ambienti dalle caratteristiche uniche, come il bosco di Rudina che custodisce numerosi palmenti rupestri di epoca ellenica e bizantina.

Nella vicina frazione di Galati qui si stagliano i Calanchi di Galati, una collina bianchissima. Il suo toponimo deriva dalla lingua greca “Gala - Latte”, tesi che trova riscontro proprio con l’ubicazione del luogo che si trova in una porzione di territorio caratterizzato dalla presenza di marne bianchissime che offrono all’escursionista un paesaggio lunare a pochi passi dall’abitato e dal mare azzurro che fa da cornice.

Inoltre, nel comprensorio di Brancaleone, a soli 12 km si trova il pittoresco borgo di Staiti denominato “il più piccolo Comune della Calabria” con la magnifica chiesa di Santa Maria dei Tridetti, un raro esempio di architettura bizantina in Calabria.

Ne abbiamo parlato con il presidente della Pro Loco di Brancaleone, Carmine Verduci, affermando che “Brancaleone Vetus, è un borgo che se pur abbandonato dai suoi abitanti per cause diverse e complesse è un luogo che respira, vive e racconta. Intriso di quel fascino di cui l'uomo non è più abituato” e avviando progetti di recupero e valorizzazione dell'area consentendo un rapido accrescimento del turismo locale, nazionale e internazionale

La visita ha la durata di un giorno intero, consigliamo perciò un abbigliamento e scarpe molto comode e uno zaino in spalla con acqua e snack.

 

Venite a visitare questa magnifica parte di Calabria!

Vi aspetta una #CalabriaTravelExperience mozzafiato e dal gusto antico, che non vedrete l’ora di rifare e rifare ancora.

di Maria Celebre

Edit Domenico Rizzo


*Fotografie a cura di Maria Celebre (IG: @deakalabria) e Carmine Verduci (IG: @carmyne_verducy e @probranca).

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