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Fari di Calabria: un emozionante viaggio tra le coste

Ecco una travel experience per i naviganti di oggi, tra i mari calabresi

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La Calabria è piena di posti meravigliosi, da nord a sud un susseguirsi di monti, colline e vallate incorniciate dal mare. Le coste, morfologicamente varie, sono impreziosite da fari, storici e imponenti che guidano i naviganti di ieri e di oggi.

La Calabria è la terra dei 13 fari, tra leggende e storie di mare, diventa meta irrinunciabile anche per vivere una marinara travel experience. Lungo la storia greci, romani, bizantini, normanni e persino spagnoli in quei posti strategici a picco sul mare hanno fondato città, e con il passare del tempo il faro è diventato un punto di riferimento.

Ogni lanterna ha una sua peculiarità e sia di giorno che di notte, aiutano a identificare subito il tratto di costa a cui sono legati, che si tratti di quella tirrenica o jonica.

 

Un faro, mille storie

Anche se spesso il faro rappresenta il concetto di solitudine in realtà, in Calabria, questi si trovano spesso attorno a luoghi abitati, vissuti. Sulla costa ionica ad esempio, lungo la Costa dei Saraceni si colloca il Faro di Capo Colonna (KR). Esso, attivato nel 1873, sorge accanto al tempio di Era Lacinia e in effetti la sua costruzione portò alle scoperte archeologiche presenti, riscoprendo la storia di uno dei templi più importanti e antichi di questa terra. Dal fascino irresistibile e di colore bianco, sfavillante e colpito dalla brezza marina è uno dei fari più importanti del territorio che custodisce innumerevoli storie di mare.

 

Quel faro davanti Taranto

Sempre lungo il litorale crotonese, di fronte al porto di Taranto e all’interno del suo golfo, si erge il bellissimo Faro di Punta Alice, nella zona di Cirò Marina (KR). Un tratto di costa davvero meraviglioso, dalla sabbia bianca, come bianco è il suo faro, posto a pochi metri dalla spiaggia. Un vero spettacolo. È stato realizzato alla fine del XIX secolo ed edificato accanto quello che fu il tempio di Apollo, nonché inserito nel progetto “Fari, Torri ed Edifici Costieri” all’interno dell’iniziativa denominata “Valore Paese – DIMORE” che racchiude una rete di fari da valorizzare che rispetta l’ambiente e diventano parte integrante della vita sul litorale.

 

Un faro-fortezza

Tra i fari del nord sicuramente merita un posto in questa lista, anche il particolare Faro che si erge dalla “Torre del Soffio” a Paola (CS), sulla bellissima Riviera dei Cedri. Attivato nel 1929 e posizionato a 53 metri sul livello del mare, si trova in cima ad una fortezza antecedente (la cui costruzione probabilmente iniziata intorno al 1530), eretta insieme ad altre e di cui vi sono svariate tracce nella zona. Parliamo di torri costiere costruite nel XVI secolo per far da guardia alla costa dalle incursioni che venivano dal mare e in particolare la Torre del Soffio o del “Sussio” deve il suo nome per via delle forti raffiche di vento che sono spesso presenti in quest’area.

 

Un faro leggendario

Nel territorio di Gizzeria (CZ) invece si colloca, vestito di bianco, un faro certamente moderno commissionato nel 1984. A differenza di altri, questo è automatizzato ed è stato edificato accanto a quello più antico (datato 1869). Parliamo del Faro di Capo Suvero che, adagiato sul promontorio omonimo, svolge non solo il ruolo di segnalare la presenza costiera ai naviganti ma segna un ingresso sul Golfo di Sant’Eufemia. Un faro che fa luce su quel tratto di costa che, secondo il mito, ospitò il corpo senza vita di Ligea, la sirena che venne punita con la morte per non essere riuscita a vincere su Ulisse, che si era sottratto al suo canto facendosi legare all’albero maestro.

 

Il faro sulla scogliera

Su un tratto pregiatissimo e dalle mille sfumature, si erge a strapiombo sul mare, il bianco Faro di Capo Vaticano, nel territorio di Ricadi (VV). Ci troviamo sulla Costa degli Dei ed è qui che tra storie e leggende di mare, ancora in funzione uno dei protagonisti è proprio il faro, costruito nel 1870. Nella terra tanto amata anche dallo scrittore, regista e sceneggiatore Giuseppe Berto (che qui dimorava e ne elogiava le bellezze), il faro con il suo fascio di luce domina sul Golfo di Gioia Tauro, spingendosi verso la Sicilia, sul possente Stromboli e le altre belle Isole Eolie, che sono lì di fronte. Da qui lo spettacolo è mozzafiato e i tramonti lasciano a bocca aperta.

 

Un faro epico

Dalla parte centrale della Calabria ci spingiamo verso sud. Merita infatti una menzione il Faro di Scilla (RC), ridente borgo incastonato nella splendida Costa Viola. Il Faro, anch’esso bianco, si trova dentro l’antico castello Ruffo sul terrazzo panoramico, esattamente sul quel promontorio dove Omero narra del leggendario mostro marino a più teste, flagello dei naviganti, insieme al siciliano Cariddi. Leggende a parte, costruito nel 1913, si colloca in un luogo estremamente affascinante, non solo perché dimora in un luogo antico e storico ma anche perché si trova (nonostante sia il più basso tra i fari) in una posizione privilegiata che regala una vista unica, abbracciata dalle luci della cittadina con la sua caratteristica Chianalea, definita la “Venezia del Sud”.

 

Il faro sullo stretto

Siamo nella posizione di Villa San Giovanni (RC), scendiamo verso sud dove si erge un fantastico faro che guarda sullo stretto e sulla vicinissima Sicilia. Operativo dal 1867 parliamo del bianco e rosso Faro di Punta Pezzo. Con la sua luce rossa che accompagna i naviganti di ieri e di oggi, questo è considerato dalla Marina come uno tra i cinque fari più importanti del Paese, lì dove i vortici delle correnti marine affondavano le navi e, ricollegandoci alla storia di Scilla, dove si colloca la storia epica dei mostri marini.

 

Un faro, un’antica città e una battaglia

Dall’altro lato, risalendo lungo la costa ionica, sopra il parco archeologico dell’antica Kaulon, invece, sorge in alto il Faro di Punta Stilo. Eccoci sulla maestosa Riviera dei Gelsomini. Ci troviamo nel territorio di Monasterace (RC) in un luogo certamente storico, poiché a largo di questo bellissimo tratto di costa passò alla storia quella che fu la prima battaglia in mare della Marina italiana (di un’Italia fascista) contro quella inglese, nel corso della seconda guerra mondiale. A testimoniare ciò sembrerebbero essere rimasti, a largo della costa, i relitti delle navi affondate.

 

Alla fine della Calabria

Nel punto più estremo, lì dove finisce la terra di Calabria e inizia il mare aperto si trovano due fari meravigliosi. Uno è il Faro di Capo d’Armi, nel territorio di Motta San Giovanni (RC) che si colloca maestoso su un promontorio roccioso con le sue cave di Pietra Reggina (nota anche come Pietra di Lazzàro o Leucopetra, dal greco "pietra bianca") e sancisce il limite sud-orientale dello Stretto di Messina. Attivato nel 1867 e rinnovato nel 1959, sulla scogliera il bellissimo faro bianco guida le navi nel mare blu. Inoltre risulta essere la prima luce che introduce lo Stretto, per chi naviga da sud.

L’altro, nella zona tra Palizzi e Brancaleone, sempre nel reggino, è il Faro di Capo Spartivento. Fermo restando che la zona è antichissima tanto che intorno, nel corso degli anni, sono stati tanti i ritrovamenti archeologici di epoca greca e romana, anche questo faro è legato a storie epiche. L’antico Capo d'Ercole è infatti legato alla leggenda che racconta di San Cristofaro che apparve a Sant'Elmo. Gli apparve in una grotta di quel promontorio dove viveva da eremita, per ordinargli di accendere una lanterna nelle notti tempestose e aiutare il passaggio delle navi da quel litorale così impervio e selvaggio.

 

Non basta?

Ok, abbiamo parlato di 13 fari calabresi ed effettivamente abbiamo lasciato nella nostra lista per ultimi tre fari “bonus", che comunque meritano una menzione. Posto nell’area costiera extra-urbana c’è anche il Faro di Isola di Capo Rizzuto (KR) ma anche il Faro “green” alimentato con pannelli fotovoltaici di Calata Buccarelli (Molo Foraneo) sito in Vibo Valentia. Per ultimo, seppur dismesso, parliamo del faro di Capo Trionto a Corigliano – Rossano (CS), all’estremità della Calabria ionica, costruito tra il 1921 e il 1923. Quest’ultimo, come dicevamo, ormai è abbandonato ma pare che presto farà posto ad un parco biomarino. L’approdo, infatti, pare che ben presto si trasformerà in sede di guide turistiche, avrà un osservatorio di ricerca destinati a studiosi e ricercatori sulla biodiversità, sarà un luogo per attività ricreative nonchè previsto anche un museo del mare.

***

Insomma, viaggiatori, la Calabria è grande, bella e variegata circondata per tre parti da mari e un lunghissimo litorale da nord a sud e dal Tirreno allo Jonio, con sette coste principali.

Una #CalabriaTravelExperience lungo chilometri di spiagge costellate da lanterne antiche e colme di storia, quella storia che ancora oggi vive e che illumina il cammino dei naviganti di ieri ma soprattutto di oggi.

Zaino in spalla, issate le vele e tirate su l’ancora.

Pronti a salpare?

di Domenico Rizzo


Credits

Copertina di Davide (IG @photodronix7)

Fotografia Faro Capo Colonna a cura di Domenico Rizzo (IG @storyzzo)
Fotografia Faro Capo Vaticano a cura di Michele Costa (IG @michelecostaphotography)
Fotografia Faro Punta Stilo a cura di Domenico Guarna (IG @domenicoguarna)
Fotografie Faro Capo Spartivento a cura di (IG @gizmo.__.mogwai) e (IG @k_lupko) 
Fotografie Faro di Scilla a cura di Maria Celebre (IG @deakalabria) e Alessandro Cozzupoli (IG @alessandro_cp)
Fotografie Faro Punta Alice e Capo Trionto a cura di Vincenzo Gabriele (IG @gabrylux)
Fotografia Faro Capo d'Armi a cura di Alessandro Cozzupoli (IG @alessandro_cp)
Fotografia Faro Punta Pezzo a cura di Ivan Comi (IG @ivan.comi)
Fotografia Faro di Isola Capo Rizzuto a cura di (IG @redcaravanjan)
Fotografie Faro di Paola e Faro di Capo Suvero fonte Web

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